Superare il moderno

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Tra il IV e il IX secolo la cristianità integrò nella sua compagine vari nuovi popoli e dopo l’anno mille ebbe la consapevolezza di dare inizio ad una nuova epoca, l’epoca moderna che raggiunse il suo culmine con l’esaltazione del sapere sperimentale con Bacone e Galilei e del sapere matematico con Cartesio e Leibniz.

Questo sperimentalismo matematico ha, però, condotto l’uomo moderno a magnificare la tecnologia, che gli ha dato l’illusione di essere onnipotente e di poter creare l’uomo nuovo, prodotto dalla propria tecnica e non dalla natura.

L’uomo moderno non si è accorto che l’esaltazione della tecnica lo subordinava alla tecnocrazia e che la tecnocrazia era a servizio del profitto, della finanza, dell’oligarchia finanziaria che asservisce l’intero genere umano. Da pochi giorni, dopo la riunione a Davos di questa oligarchia, si è venuti sapere che otto personaggi supermiliardari hanno una ricchezza pari a quella della metà del genere umano.

Questa sbornia dell’uomo moderno finirà quando si accorgerà che ogni uomo è aperto all’infinito,

libero e immortale, e che è tale per dono del Creatore, al quale soltanto si deve obbedienza.

Allora la sbornia che gli faceva credere d’essere creatore di se stesso lascerà il posto all’umiltà della gratitudine e dell’imitazione di Dio nel fare di se stesso offerta e dono, traducendo questo dono nella collaborazione e nella solidarietà umana senza emarginare nessuno dei propri simili, tutti creature di Dio; e comincerà solo allora l’era del post-moderno, in cui si ritroverà Dio amico dell’uomo.

Don Ennio Innocenti