L’arma vittoriosa

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La nostra arma vittoriosa contro l’invasione islamica è stata sempre il Rosario di Maria. Quando avvenne la battaglia di Lepanto, nel 1571, il Papa aveva chiesto che in tutte le Chiese s’invocasse Maria con il Rosario; per questo, il giorno della battaglia, 7 ottobre, fu proclamato festa del Rosario; un secolo dopo, tutti invocarono ancora Maria, all’assedio di Vienna; per questo, il giorno della liberazione di Vienna, 12 settembre, è diventato la festa del nome di Maria. Del resto, è noto che la Santa Vergine in persona ha chiesto che si pregasse col Rosario, sia a Lourdes sia a Fatima, perché questa preghiera conferma, in chi la recita, la giusta fede nei misteri della Redenzione ed è proprio la giusta fede che ottiene le grazie.

E anche ai nostri giorni, quando gli Statunitensi stavano per scatenare l’aviazione sulla Siria, Papa Francesco convocò i romani a Piazza San Pietro per recitare il Rosario e così ottenne che Putin intercedesse efficacemente per evitare il peggio. Cosa che capì bene il Vescovo di Aleppo, facendo venire il 13 ottobre la statua della Vergine di Fatima per recitare davanti ad Essa il Rosario e così chiedere l’intercessione di Maria: ed ecco, il 23 ottobre, un missile di 3 metri cade nel giardino del convento, che ospita la statua, e non esplode! E Aleppo è liberata.

Cosa che aveva capito il Vescovo della Diocesi africana afflitta dallo spadroneggiamento dei terroristi di Boko Haram, promovendo tra i cattolici la recita del Rosario e ottenendo così di vedere Boko Haram rifugiarsi nelle foreste.

Don Ennio Innocenti