La venerazione del Papa

  • di

Il motivo fondamentale della venerazione dovuta al Papa è la sua rivendicazione della divinumanità di Gesù Cristo, unico redentore del genere umano.

Il fatto che egli sia scelto come successore di San Pietro in Roma è un fatto umano, storico.

Naturalmente, come ogni uomo, egli ha diritti di libertà personale, anche di opinione. Questa sfera, tuttavia, è del tutto opinabile, qualunque siano il mezzo e l’occasione in cui egli si esprima.

Perciò non deve far meraviglia che egli sia oggetto di critica anche da parte di riviste, giornali e libri, per mezzo di autori di varia condizione.

Questo è successo, per esempio, quando Papa Francesco ha espresso esagerata stima per Giacinto Pannella o Emma Bonino.

La liceità della critica riguarda anche le sue opinioni relative a teologi, tanto più che egli non è teologo. Questo è successo, per esempio, quando egli ha tributato esagerati elogi a Kasper (contestato da illustri teologi romani fin da quando costui era giovane) o addirittura a De Certeau, gesuita filosessantottino, intruppato in correnti assai discusse in America Latina.

Il Papa è stato criticato anche per varie sue scelte personali, che restano opinabili, come, per esempio, quella di farsi accogliere in Svezia da una donna titolata come vescovo (contestatissima dai suoi stessi correligionari).

Come ovvio Papa Francesco ha diritto di avere anche le sue personali opinioni politiche, ecologiche, economiche: quest’ambito opinabile non intacca il suo primario compito, quello per il quale egli è venerato dai credenti, almeno quelli cattolici.

Don Ennio Innocenti