Pio XI e Francesco

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Pio XI aveva fatto l’esperienza diretta dei comunisti quando era Nunzio a Varsavia. A cinque anni dalla sua elezione (1927) gli arrivarono notizie di “atrocità appena credibili” compiute dai comunisti russi contro i credenti. Non gli era ancora pervenuto (bloccato dal Vescovo di Leiria) il messaggio della Madonna di Fatima.

Tuttavia dieci anni dopo (1937), mentre veniva a sapere che quelle atrocità comuniste si erano moltiplicate, il messaggio celeste gli pervenne: il Cielo chiedeva che egli, con tutti i Vescovi, sfidasse l’incredulità del mondo con la consacrazione della Russia.

Egli, però, fu incredulo, non fece la consacrazione, fece un’enciclica, che i Russi cestinarono.

Papa Francesco ha sperimentato gli orrori della persecuzione politica, ispirata dalla massoneria, e conosce bene il messaggio celeste di Fatima, che ordina anche a lui la medesima sfida all’incredulità del mondo (dove ogni anno, da vari anni, vengono uccisi per la loro fede circa 10.000 cristiani, molti di più subiscono violenze e migliaia di chiese vengono distrutte): adesso va a fare una visita in India, che si trova sotto l’influsso massonico e dove si compiono di continuo atrocità contro i cristiani. Forse spera che la sua persona fermerà le atrocità?

C’è un solo modo per ottenere la pace nel mondo: la consacrazione della Russia.

Papa Francesco calca le orme di Pio XI.

Don Ennio Innocenti