L’educazione morale dei giovani

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Man mano che la relazione interpersonale dei ragazzi si complica e si allarga, la coscienza di sé e dell’evoluzione del proprio corpo e del proprio patrimonio psichico diventa cruciale nell’emergere della complessa coscienza morale (ossia del bene) e della responsabilità sociale (sia civile, sia ecclesiale).

L’intreccio dei sentimenti e delle emozioni, delle attrazioni e delle passioni, connesse con la maturazione ormonale, mette alla prova la stima di sé confrontata con l’ordine divino (sia naturale sia rivelato).

Questo è il “momento” in cui i ragazzi hanno bisogno di un aiuto caritatevole che li istruisca sulla struttura finalistica del loro corpo e della loro personalità aperta alla relazione.

Le ragazze sono precocemente disponibili a questo aiuto, preferibilmente offerto dalle loro mamme felici di aver ottenuto il privilegio e la fierezza della fatica maternale, stimate dalle figlie per la ricchezza spirituale del dono di sé quotidianamente dimostrato in comunione col marito e padre.

I ragazzi hanno bisogno di essere prevenuti dal loro vigile papà che non deve sottrarsi a spiegare emozioni e sogni, come anche la struttura finalizzata degli organi e degli ormoni e della responsabilità che tutto ciò comporta in rapporto alla generazione di altre vite; responsabilità che è anzitutto volontà di dono di sé, dei propri sentimenti più nobili e della propria energia costruttiva e che esige, poi, di “tirare la carretta” per gli altri, per tutta la vita. Qui è la grandezza del padre.

Se i ragazzi, che sperimentano la viltà dei papà in fuga dalle loro vigili responsabilità, potranno essere allora paternamente prevenuti dai confidenti sacerdoti, i quali avranno l’occasione di spiegare il perché del loro celibato e della loro paternità esercitata non coi mezzi naturali, ma soprannaturali, i mezzi sacramentali destinati ad esaltare i doni naturali per farne scala di santificazione e collaborazione divina.

Ma tale prevenzione è tempestivamente necessaria per incanalare lo sviluppo dei ragazzi e così impedire che venga anticipatamente distorto da rapporti sociali inquinati.

Don Ennio Innocenti