L’equivoco del laicismo

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Laicismo è parola ideologica sbandierata equivocamente. Infatti laico,  derivato dal greco laos, significa solo popolo, popolare, membro del popolo: perciò è anche parola ecclesiale, intendendo la Chiesa come popolo di Dio, di Cristo. Il termine può essere ristretto al popolo in quanto distinto dai suoi ministri, che si chiamano chierici e formano il clero.

E’ vero che si è verificata nella storia una certa opposizione nella Chiesa tra laici, o laicato, e chierici o clero, ma questo è restato un fenomeno unicamente ecclesiale.  Per contingenze storiche questa opposizione spesso è stata trasferita dall’ambito ecclesiale a quello politico, ma sul piano dottrinale non c’è stata mai confusione tra i seguaci di Cristo, che ha insegnato la distinzione tra Cesare e Dio, tra la sfera religiosa e quella politica. E’ avvenuto, infatti, che, mancando l’autorità politica, questa sia stata talvolta occupata dall’autorità clericale. E’ nata allora l’ideologia laicista in opposizione a quella clericale (o clericalismo); col tempo, poi, il clericalismo è stato rappresentativo di abuso clericale, anzi della Chiesa; così laicismo ha preso il significato opposizione o limitazione alla Chiesa.  Anzi, poiché la Chiesa è stata identificata col cristianesimo, laicismo ha preso il significato di anticristiano o, addirittura, di ateismo.

L’invadenza delle competenze clericali (sia dentro la Chiesa sia fuori della sfera religiosa) è un disordine antiapostolico, ma il laicismo degenera nell’odio e questo è peggio. La sfera politica è laica, ma non deve essere laicistica, bensì armonica con la sfera religiosa.

Don Ennio Innocenti