Il movimento di conversioni di italiani alla fede cattolica nell’ultimo secolo

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Durante la guerra 1915-1918 si registrarono importanti conversioni di intellettuali, di massoni e di uomini politici: tra questi Mussolini che la maturò pienamente nell’ultimo anno di vita.

Anche dopo la guerra 1940-1945 si registrarono importanti conversioni di persone influenti nell’unione nell’opinione pubblica e tra gli ebrei: tra questi il rabbino capo di Roma.

Successivamente si registrarono solo lampi intermittenti di conversioni importanti, alcune, peraltro, con esiti sicuri: tra queste quella del famoso letterato ebreo Malaparte.

Nell’ultimo ventennio si registra un silenzioso e del tutto spontaneo movimento di conversioni tra stranieri che hanno trovato ospitalità in Italia, soprattutto persone di matrice mussulmana, ma il loro numero non compensa le conversioni apostatiche di italiani cattolici, soprattutto donne, all’Islam.

La Chiesa italiana si dimostra completamente inerte, dal punto di vista catechistico e apologetico, nei confronti dei milioni di musulmani stabilitisi tra noi.

La Chiesa italiana, che negli anni ’50 sembrò mobilitata all’attacco apostolico e culturale (vedi la famosa in enciclopedia cattolica e quella filosofica), è oggi silenziosa davanti a tutte le cattedre occupate da persone di formazione non cattolica, anche se non mancano eccellenti operatori culturali cattolici.

Don Ennio Innocenti