Pasqua insanguinata e oscurata

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L’uccisione di Gesù nell’anno (probabile) 30, coincise con uno straordinario oscuramento dell’area mediterranea, documentato per Gerusalemme dagli evangelisti. Il fenomeno fu notato anche a Roma, nel plenilunio di marzo dell’anno 17 di Tiberio (= 30 d.C.), dallo storico Tallo, citato da Giuseppe Flavio, che l’attribuì ad una eclissi di sole. Tuttavia lo storico Giulio Africano, Bibliotecario del Pantheon durante l’impero di Settimio Severo (197-211) nella sua opera “Cronographia” cita e critica Tallio, rilevando che nel plenilunio non si dà eclissi di sole.

Secondo una lettura liturgica dell’antico breviario romano (che però non indica la fonte greca), il fenomeno tenebroso cui facciamo riferimento sarebbe stato notato anche ad Atene, in contemporanea, da uno straordinario astronomo di nome Dionigi (che poi avrebbe incontrato San Paolo al Tribunale dell’Aeropago).

Comunque il fenomeno è ribadito da Tertulliano (200 d.C.) nell’“Apologeticum” che afferma “ l’avvenimento è riportato negli archivi romani”.

Questa sfida a consultare gli archivi è ribadita da Origene (185- 253 d. C.) e rilanciata da Eusebio di Cesarea (268- 338).

Nel 1939 Pio XII prendeva spunto da questo ricordo storico per ammonire su ben altro oscuramento, che avrebbe prevalso con il neopaganesimo.

Ed ecco la Pasqua del 2016 insanguinata dall’odio islamico accecato contro i cristiani, ossia contro Cristo.

Cosa c’è da aspettarsi da questa pervicace volontà di eliminare il cristianesimo? Cosa resterà della civiltà umana, eliminato Cristo?

E’ un tentativo insensato perché Cristo è Dio presente, ma il fatto compiuto avrà certamente conseguenze storiche ben oltre la ragione in cui è stato voluto. Conseguenze che frenano la civiltà umana.

Don Ennio Innocenti