Il sogno garantista dell’ONU

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Dopo la prima guerra mondiale si pensò a una Società delle Nazioni per garantire la pace, fallita negli anni trenta. Nel 1945 cinquanta Stati firmarono lo Statuto dell’ONU affermando di essere decisi a salvare l’umanità dalla guerra, sulla base dell’uguaglianza di tutte le nazioni grandi e piccole e della volontà di istituire condizioni per garantire che gli obblighi assunti fossero mantenuti.

Purtroppo l’uguaglianza fu subito violata dal privilegio dato ai cinque vincitori di pesare più degli altri.

Quando, poi, nel 1956 i Russi schiacciarono l’Ungheria, l’ONU stette a guardare. Ancora, quando Nasser, che voleva mangiarsi Israele con un sol boccone, pretese che l’ONU ritirasse i suoi guardiani dalla zona armistiziale, fu subito accontentato.

Chi non ricorda l’invasione del Pakistan orientale da parte dell’India? L’ONU si limitò a deplorare.

Troppo lungo sarebbe l’elenco di guerre locali che l’ONU non è riuscita a frenare.

La guerra continua di Israele coi Palestinesi è fondata sulla violazione delle decisioni ONU da parte della stessa Israele che continua a sbeffeggiare l’ONU con l’appoggio degli Stati Uniti.

Quanto agli Stati Uniti chi non ricorda la sceneggiata dei falsi esibiti per giustificare l’invasione dell’Iraq?

Ai nostri giorni gli Stati Uniti, sotto gli occhi dell’Onu, hanno rifornito i Sauditi di armi per centinaia di miliardi di dollari e perché mai se non “per salvare le future generazioni dal flagello della guerra”, come dice lo Statuto dell’ONU.

Don Ennio Innocenti