I tipi fondamentali di peccato

  • di

Per ottenere da Dio misericordia occorre essere consapevoli d’averne bisogno e perciò occorre anzitutto sapere come siamo peccatori. Infatti San Giovanni, nella sua prima lettera, afferma che ci sono due livelli di peccato.

Egli dice che c’è un peccato che non produce la morte: è, sì, un disordine, ma non produce la morte. Pertanto è un disordine che consente una riparazione. Di quale morte parla? Della morte dell’amicizia divina, amicizia che è comunione di vita con Dio. Pertanto quest’amicizia che perdura, nonostante il disordine, ha energia sufficiente per rettificare il disordine.

Perciò è facilmente perdonabile se c’è buona volontà di rettificare il disordine. E siccome in latino la parola perdono si traduce con la parola venia, quel peccato si chiama veniale.

Ma c’è l’altro livello di peccato, dice San Giovanni, quello che produce la morte, la morte dell’amicizia con Dio, il rifiuto consapevole e deliberato della volontà di Dio, dell’ordine divino, del bene dell’universo.

Per perdonare questo peccato occorre che Dio prenda l’iniziativa, smuova la nostra volontà disordinata e impazzita e le restituisca la nostalgia del bene. Se la volontà peccatrice collabora con l’iniziativa divina, otterrà il perdono, ricostruirà l’amicizia divina in collaborazione con Dio.

Questo peccato che produce la morte si chiama appunto mortale, mentre la libera iniziativa divina che ci riconduce all’ordine si chiama grazia e se questa si stabilizza si chiama grazia abituale.

Don Ennio Innocenti