La Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis

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La Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria degli Angeli dei Cocchieri di Roma (ricordata da tempi antichi  come Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis) ha deciso di implementare le sue attività all’inizio del 2007, dopo che il Vicariato di Roma ha approvato la nomina dei suoi Organi statutari: l’Assemblea, il Presidente, il Consiglio Direttivo, il Cappellano.

La Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis è oggi un’associazione pubblica di fedeli della Diocesi di Roma con fine di culto e religione, dotata di personalità giuridica propria essendo stata riconosciuta come ente ecclesiastico con Regio Decreto del 25 aprile 1938.

Dal 2018 la sede dell’Arciconfraternita è in via Giulia n. 262 (cap 00186), presso la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e Morte.

L’ Arciconfraternita si formò poco prima dell’anno 1550, quando un gruppo di cocchieri al servizio di nobili e di alti ecclesiastici si riunì allo scopo di venerare un affresco di Maria Vergine che si trovava in una via del rione Campo Marzio; l’affresco venne staccato dal muro in cui si trovava e posto in una cappella della vicina chiesa di Santa Lucia della Tinta; l’erezione ufficiale avvenne ad opera di S. Pio V nel 1565.

Con l’aumento della sua importanza (ebbe sempre come patroni Cardinali di spicco, che ne favorirono la vita e l’attribuzione di numerosi privilegi), l’ Arciconfraternita spostò la sua sede in altre chiese romane, ultima quella di San Tommaso ai Cenci; divenne, inoltre, anche Università di mestiere e tutti coloro, che nel circondario di Roma esercitavano il trasporto merci a traino animale, dovevano impararne l’arte presso di essa, che rilasciava la relativa patente. L’Arciconfraternita si distinse anche per aver contribuito all’istituzione (nel 1807) e al mantenimento di una cattedra di Veterinaria presso l’Università di Roma La Sapienza; solo con l’unità d’Italia questa cattedra fu soppressa, tanto che da allora a Roma non esiste più l’insegnamento di Veterinaria e gli interessati a questa disciplina si devono trasferire in altre città.

Nel 1983, ormai scomparsi i vetturini, ultimi soci tradizionali, il Vicariato affidò l’Arciconfraternita a Don Ennio Innocenti, in veste di Commissario, perché la riavviasse a nuova vita. Accanto a Don Ennio Innocenti si raccolsero molti suoi amici che operavano in diversi settori (professori universitari, alti funzionari dello Stato, professionisti).

L’abito della Sacra Fraternitas Aurigarum Urbis consiste in un mantello bianco con colletto turchino e alamari dello stesso colore; lo stemma dell’Arciconfraternita, cucito a sinistra sul petto, si compone di una stella gialla a otto punte su uno sfondo azzurro, sulla quale è sovrimpresso un auriga con biga in color argento.

La stella a otto punte, la stella cristiana, rappresenta l’ottavo giorno, quello della Resurrezione di Cristo; lo sfondo azzurro rappresenta il cielo; l’auriga ricorda in modo simbolico i cocchieri, che agli inizi del 1500 dettero vita all’Arciconfraternita (Societas Rhedariorum o Aurigarum) ispirandosi ai collegia aurigarum di età imperiale, ma anche lo scopo che si sono dati i suoi nuovi membri, quello di guida delle coscienze nel tempo attuale, in cui si moltiplicano le eresie e gli attacchi alla Chiesa e al Papa.

Lo stemma si ritrova sullo stendardo della Fraternitas, che viene esposto nelle occasioni più solenni.

Il 2 febbraio 2021 e’ stato nominato Cappellano dell’Arciconfraternita Mons. Giuseppe Tonello.