Una delle grandi scuole spirituali dell’Ottocento

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Dopo la rivoluzione culturale e politica di fine Settecento, sorgono dappertutto iniziative di spiritualità con caratteristiche nuove vagliate e approvate dai Papi.

Una, in Italia, ha caratteristiche singolari ed è vigoreggiante ancor oggi, oltre che in Italia, anche in Inghilterra, Irlanda e America: è la scuola spirituale rosminiana.

Antonio Rosmini, sacerdote di Rovereto, già noto per un libro che ebbe grande eco (Delle cinque piaghe della Santa Chiesa), si sentì sollecitato a dar vita a un istituto centrato sulla carità che risanasse le intelligenze inquinate dall’empietà moderna e le guidasse alla perfezione cristiana.

La sua opera, approvata nel 1839, fu frenata dal fermento rivoluzionario massonico italiano, ma il fondatore aveva messo alla base dell’istituto idee luminose di filosofia e di teologia che hanno dato frutto e ispirato tante persone religiose di eminente cultura.

Egli mirava a una nuova enciclopedia di tutte le scienze, ma non come quella illuminista, sparpagliata in un vocabolario disorganico, bensì organica, incardinata su idee che consapevolmente superavano l’illuminismo e avevano una costruzione positiva della civiltà cristiana.

Queste idee fondamentali rosminiane furono a lungo frenate anche in ambiente cattolico e solo recentemente, durante il magistero di Papa Giovanni Paolo II e quello di Papa Benedetto XVI, furono liberate dagli equivoci che ne impedivano un pieno accredito.

Adesso la scuola spirituale rosminiana ha via libera per un grande sviluppo, di significato attualissimo, basato sulla vitale espansione della carità intellettuale, attuatrice delle opere di misericordia spirituale.

Don Ennio Innocenti