I love Mary

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Questo è il titolo di un libro edito da Mondadori, autore Sergio Ramazzotti: sono quasi cinquecento pagine sorprendenti.

Io sapevo che i tessitori di tappeti islamici raffiguravano volentieri temi cristiani e in un mio viaggio in Turchia, molto malvolentieri, rinunciai ad una preziosissima ultima cena, impostata sul modello leonardesco, ma tessuta mirabilmente in seta e oro. Sapevo altresì che l’immagine di Maria era diffusa in Egitto perfino nelle case, venerata come icona esemplare di maternità. Evidentemente il Corano, assieme all’elogio di Maria “tutta santa”, permette di più perché il fotoreporter Ramazzotti ha incontrato molti ritratti di Maria anche in Iraq. In realtà egli li documenta fino in Cina e perfino nei tatuaggi dei gangster. Cosa, quest’ultima, ben comprensibile in chi sa d’esser votato alla morte.

Certamente la presenza cristiana nel mondo si può dire ormai capillare, anche se ancora in proporzioni minime, inadeguate per una efficace evangelizzazione e tuttavia sufficienti per far filtrare temi, immagini, miti.

Naturalmente la Palestina araba ha recepito di più, e così vediamo artisti arabi impegnarsi in modo molteplice in temi cristiani.

Andreotti, in occasione di un mio anniversario sacro, mi trasmise, in dono, una preziosa raffigurazione dell’ultima cena di Gesù in madreperla, a lui offerta da Arafat.

Maria e Gesù… ad Jesum per Mariam.

Don Ennio Innocenti